Comunicazione di dati personali: il titolare del trattamento può indicare solo le categorie di soggetti destinatari dei dati
Ciò però solo qualora sia impossibile identificare in dettaglio i destinatari o qualora la richiesta avanzata dal privato sia manifestamente infondata o eccessiva
Ogni persona ha il diritto di sapere a chi sono stati comunicati i propri dati personali. Tuttavia, il titolare del trattamento può limitarsi a indicare le categorie di destinatari, qualora sia impossibile identificare in dettaglio questi ultimi o qualora la richiesta sia manifestamente infondata o eccessiva. Il caso preso in esame dai giudici ha riguardato la richiesta avanzata da un privato cittadino nei confronti del principale operatore di servizi postali e logistici in Austria, richiesta mirata ad ottenere l’identificazione della identità dei destinatari a cui la società aveva comunicato i dati personali del cittadino. I giudici chiariscono che qualora i dati personali di un soggetto siano stati o saranno comunicati a più destinatari, il titolare del trattamento è obbligato a fornire al soggetto, su sua richiesta, l’identità stessa di tali destinatari. Solo qualora non sia (ancora) possibile identificare detti destinatari, il titolare del trattamento può limitarsi a indicare unicamente, e in maniera più generica, le categorie dei destinatari. Ciò vale, però, anche qualora il titolare dimostri che la richiesta è manifestamente infondata o eccessiva. A questo proposito, i giudici sottolineano che tale diritto di accesso del soggetto è necessario per consentirgli di esercitare altri diritti che gli sono riconosciutigli dal regolamento generale per la protezione dei dati, vale a dire il diritto di rettifica, il diritto alla cancellazione (cosiddetto diritto all’oblio), il diritto di limitazione di trattamento, il diritto di opposizione al trattamento o, ancora, il diritto di agire in giudizio nel caso in cui subisca un danno. (Sentenza del 12 gennaio 2023 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)