Video che ritrae una minore in visita alla madre in carcere: il richiamo del Garante ai media

Si tratta di una documentazione priva di un qualsiasi interesse pubblico rispetto alla vicenda e destinata non solo a violare la riservatezza e l’anonimato della bambina ma a risultare anche lesivo della sua personalità e del suo sviluppo psico-fisico, comportando la permanenza in rete per un tempo potenzialmente infinito

Video che ritrae una minore in visita alla madre in carcere: il richiamo del Garante ai media

Minori da tutelare sempre. Questo il monito rivolto dal Garante per la protezione dei dati personali ai media in merito alla ipotesi di riproposizione del video che, disponibile sul web, ritrae la figlia minorenne di Eva Kaili, la ex vicepresidente del Parlamento dell’Unione Europea, mentre arriva al carcere di Haren, in Belgio, in visita alla madre. Il Garante sottolinea che il video è privo di un qualsiasi interesse pubblico rispetto alla vicenda dell’eurodeputata e non solo viola la riservatezza e l’anonimato della bambina ma risulta anche lesivo della sua personalità e del suo sviluppo psico-fisico, comportando la permanenza in rete di immagini per un tempo potenzialmente infinito e privando, di conseguenza, la bambina del diritto a non doversi ritrovare, in un prossimo futuro, a rivivere certi tristi momenti. Per questa ragione, il Garante per la privacy invita gli organi di stampa, i siti di informazione e i social media ad astenersi dal diffondere il video, e richiama l’attenzione al rispetto delle regole deontologiche nell’esercizio dell’attività giornalistica e della Carta di Treviso, che impongono una tutela rafforzata per i più piccoli e di non pubblicare dettagli che, anche indirettamente, consentano di identificare un minore. Per chiudere il cerchio, infine, il Garante preannuncia possibili interventi nei confronti delle testate che hanno diffuso il video. (Comunicato del 9 gennaio 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)

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