Telemarketing selvaggio: primo caso di confisca di ‘banche dati’

Per la prima volta in assoluto il Garante ha disposto la confisca di ‘banche dati’ contenenti illecitamente migliaia di dati personali

Telemarketing selvaggio: primo caso di confisca di ‘banche dati’

Società multate e, soprattutto, ‘banche dati’ confiscate. Questo il succo dell’ultima, in ordine di tempo, azione intrapresa dal ‘Garante per la privacy’ contro il cosiddetto telemarketing selvaggio. In sostanza, sono state oggetto di confisca, operata dalla Guardia di Finanza, le ‘banche dati’ in uso ad alcune società che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing. Le quattro società coinvolte sono state sanzionate - per una cifra complessiva pari a 1.800.000 euro, ma il provvedimento di confisca delle ‘banche dati’ ha riguardato solo due di esse. Si tratta della prima volta in assoluto in cui il ‘Garante’ dispone la confisca di ‘banche dati’. A dare il ‘la’ all’intera operazione è stata una segnalazione che ha permesso di individuare le quattro società poi sanzionate poiché ritenute responsabili di una serie di attività in aperta violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali. In particolare, si è appurato che due società contattavano, dopo l’acquisizione di apposite liste illegalmente prodotte, decine di migliaia di soggetti, senza che questi avessero mai rilasciato il necessario consenso per il trattamento dei propri dati a fini di marketing, proponendo offerte commerciali di diverse compagnie energetiche, giungendo anche a proporre, dopo poco tempo, passaggi inversi fra queste, al fine di accrescere le proprie provvigioni. I contratti così realizzati venivano poi girati alle due società per l’indebito inserimento nel database delle compagnie, il tutto senza alcun formale incarico e in base a un sistema di distribuzione delle responsabilità in ambito privacy fittizio, meramente formalistico e con gravissime carenze nell’adozione di efficaci misure di sicurezza per la protezione dei propri sistemi. Tali attività costituiscono una delle varie forme del cosiddetto ‘sottobosco’, più volte indicato dal ‘Garante’ quale causa dell’odierna espansione del telemarketing illegale: un fenomeno che si alimenta con affidamenti ed attività al di fuori delle norme, ma anche per un insufficiente controllo da parte delle grandi aziende committenti. (Provvedimento del 13 aprile 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)  

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