Servizio al telegiornale su bambini vittime di reati: RAI colpevole per non avere garantito l’anonimato dei minori ripresi con la telecamera
Decisiva l’omesso utilizzo di accorgimenti volti a garantire l’anonimato dei minori ripresi, vittime di reati, e che risultavano chiaramente identificabili
Legittima la sanzione pecuniaria adottata dalla Autorità garante per le comunicazioni nei confronti della RAI per la omessa adozione in un servizio televisivo, trasmesso all’interno del telegiornale, di accorgimenti volti a garantire l’anonimato dei minori ripresi, vittime di reati, che risultavano chiaramente identificabili. Fondamentali, e inequivocabili, i dettagli dell’episodio. In sostanza, si è appurato che la RAI, nel trasmettere in data 24 luglio 2009 su ‘Rai 2’ all’interno del ‘TG2 ‘delle ore 20.30 un servizio relativo ai cosiddetti bambini stregoni, aveva, da un lato, omesso di adottare accorgimenti volti a garantire l’anonimato dei minori ripresi, vittime di reati, e che risultavano chiaramente identificabili, e, dall’altro, aveva mandato in onda, nella fascia oraria di televisione per tutti, senza alcuna previa avvertenza del giornalista, immagini di particolare impatto emotivo, concernenti il fenomeno diffuso in Africa della persecuzione di bambini accusati di stregoneria, immagini suscettibili di arrecare un pregiudizio allo sviluppo psichico o morale dei telespettatori minorenni. Peraltro, si trattava di immagini non effettivamente necessarie alla comprensione della notizia. (Sentenza 10573 dell’1 dicembre 2022 del Consiglio di Stato)