Separazione in corso: niente accesso alla documentazione sanitaria dell’ex moglie
Respinta l’istanza avanzata da un uomo. Irrilevante il riferimento alla necessità di verificare l’idoneità psico-fisica della donna a prendersi cura dei figli
Il coniuge separato non può prendere visione della documentazione sanitaria della moglie, documentazione detenuta da un’Azienda sanitaria e comprensiva della cartella clinica e del certificato di dimissioni dall’ospedale in cui la donna è stata ricoverata, adducendo la necessità di verificare l’idoneità psico-fisica dell’ex moglie a prendersi cura dei figli minori. A tradire l’uomo è stata la mancata prova della stretta indispensabilità dell’accesso alla documentazione. Su questo punto i giudici pongono in evidenza che al momento della richiesta avanzata all’uomo i figli risultano affidati a lui. Insufficiente, quindi, la tesi portata avanti dall’uomo, tesi secondo cui la domanda presentata era volta sì ad ottenere ogni elemento utile a comprovare lo stato psico-fisico della moglie ma per uno scopo preciso, cioè esperire ogni e più ampia attività giudiziaria, anche a tutela della prole. Legittima, secondo i giudici, la posizione assunta dall’Azienda sanitaria, che aveva negato l’accesso ritenendo che la documentazione richiesta è tutelata da segreto d’ufficio e precisando che i dati richiesti possono essere forniti dietro consenso del titolare. (Sentenza 342 del 10 gennaio 2023 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio)