Raffica di parole per proporre un contratto telefonico a un’anziana signora: società multata
Palese la violazione compiuta da un operatore di un call center che ha preso d’assalto una donna di oltre 80 anni di età
Multa di 500.000 euro a Vodafone per la procedura seguita dall’operatore del call center, capace di proporre per telefono un contratto a una signora di oltre 80 anni di età sparando circa duecento parole al minuto per sei lunghi minuti. Per legittimare la sanzione il Garante ha sottolineato che il call center deve fornire informazioni comprensibili, mentre è assolutamente inaccettabile il ricorso a messaggi incomprensibili e a contatti promozionali indesiderati per spingere gli utenti telefonici, specialmente gli anziani, a sottoscrivere nuovi contratti. Accolto il reclamo proposto dal figlio dell’anziana signora, che si era vista trasferire, contro la sua volontà, la propria utenza telefonica da un altro operatore a Vodafone. Oltre a pagare la multa, la società dovrà controllare il corretto operato dei call center esterni utilizzati per campagne di telemarketing, in particolare nel momento dell’acquisizione del consenso per finalità pubblicitarie e nella registrazione vocale dei contratti. Il Garante ha riascoltato la registrazione del colloquio con un call center albanese e ha accertato che alla signora non era stata fornita un’adeguata informativa sul trattamento dei suoi dati, resa per giunta incomprensibile dalla velocità con cui essa era letta al telefono: ben sessantatre parole in sedici secondi. E lo stesso contratto per il trasferimento dell’utenza era stato proposto alla velocità di duecento parole al minuto per ben sei minuti, risultando ugualmente incomprensibile, anche a seguito di ripetuti ascolti. (Ordinanza del 10 novembre 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)