Pazienti omonimi, scambiati dati e informazioni sanitarie: multa per il Centro medico
La struttura ha effettuato un trattamento dei dati in violazione del principio di esattezza, integrità e riservatezza, non avendo registrato correttamente nel proprio database i dati dei due pazienti
Multa di 10.000 euro per un Centro medico colpevole di avere scambiato nel proprio database e i dati e le informazioni sanitarie di due pazienti omonimi. A sollecitare il Garante è stato il reclamo presentato da una delle due persone coinvolte e che ha lamentato, in sostanza, di aver ricevuto periodicamente sul proprio smartphone ‘SMS’ di promemoria per visite mediche mai richieste e di aver trovato nella dichiarazione dei redditi fatture di circa 4.000 euro, emesse con il proprio Codice Fiscale, su prestazioni mai effettuate. Il paziente ha anche evidenziato poi di aver chiesto ripetutamente, ma senza alcun esito, alla clinica la risoluzione del problema. Da quanto accertato dal Garante è emerso che l’evento si era realizzato a causa della presenza nel database della struttura di due soggetti omonimi. Tale omonimia aveva così contribuito ad un’errata attribuzione del Codice Fiscale e dell’indirizzo di residenza al momento della consegna di alcune fatture. L’errore di attribuzione aveva inoltre causato l’invio di ‘SMS’ automatici al soggetto sbagliato anziché al paziente a cui erano realmente indirizzati. Numerose, quindi, secondo il Garante le violazioni riscontrate. Nello specifico, il Centro medico ha effettuato un trattamento in violazione del principio di esattezza, integrità e riservatezza, non avendo registrato correttamente nel proprio database i dati dei due pazienti, e ha inoltre effettuato una comunicazione di dati relativi alla salute in assenza di un idoneo presupposto giuridico. (Provvedimento del 1° giugno 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)