Niente foto che violano il domicilio del VIP

Sanzionato con una multa un periodico, colpevole di aver pubblicato alcuni scatti fotografici che riprendevano momenti della vita privata di una persona a casa propria

Niente foto che violano il domicilio del VIP

Il giornalismo non può legittimare il ricorso a foto invasive in casa del ‘vip’. Anche il personaggio famoso ha diritto a una legittima aspettativa di privacy. Proprio per questo, il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato con una multa di 40.000 euro un periodico colpevole di aver pubblicato alcuni scatti fotografici che riprendevano momenti della vita privata di un ‘vip’ a casa propria. Tutto ciò in palese violazione dei principi generali del trattamento dei dati personali e delle regole deontologiche sull’attività giornalistica. Nello specifico, si è appurato che le immagini incriminate ritraevano, a sua insaputa, il ‘vip’ mentre era in compagnia di un conoscente dentro il proprio appartamento, al quarto piano di una palazzina. Gli scatti, effettuati da un’auto parcheggiata in strada, rivelano, secondo il Garante, un uso non corretto di tecniche invasive e, quindi, una raccolta di dati personali, anche strettamente privati che vìola i principi di correttezza e trasparenza. E neanche il fatto che il personaggio sia disponibile a sottoporsi ai riflettori mediatici, come sostenuto dalla testata, può legittimare qualsiasi forma di raccolta e di utilizzo di dati e immagini che lo riguardano, tanto più in luoghi come l’abitazione dove è legittima l’aspettativa di riservatezza. In sostanza, le immagini sono state acquisite illecitamente ma anche il loro successivo utilizzo ha violato le regole in materia di trattamento dei dati personali. La finalità dichiarata dal titolare – realizzare uno scoop sulla relazione sentimentale tra la persona fotografata e l’uomo ritratto nelle fotografie –, per quanto possa farsi rientrare in un tipo di informazione giornalistica di interesse pubblico (almeno per una determinata platea), non può giustificare la compressione del diritto al rispetto della vita privata della persona ritratta, pur se personaggio pubblico. (Provvedimento dell’8 giugno 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)  

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