Linee guida per l’applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali
Il documento ad hoc del Garante si propone come un utile strumento di consultazione per chi opera in ambito pubblico e privato e offre una panoramica sui principali aspetti che imprese e soggetti pubblici devono tenere presenti per dare piena attuazione al ‘Regolamento’
Il ‘Garante per la privacy’ fornisce le ‘linee guida’ per l’applicazione del ‘Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali’ e lo fa con una pubblicazione ad hoc disponibile on line sul proprio sito web. Il documento si propone come un utile strumento di consultazione per chi opera in ambito pubblico e privato, un manuale agile, in particolare per le piccole e medie imprese, e offre una panoramica sui principali aspetti che imprese e soggetti pubblici devono tenere presenti per dare piena attuazione al ‘Regolamento’: dai diritti del soggetto ai doveri dei titolari; dalla trasparenza sull’uso dei dati personali alla liceità del loro trattamento. Specifica attenzione viene poi rivolta ai contenuti, ai tempi e alle modalità con cui il titolare deve: fornire l’informativa al soggetto; valutare le circostanze in cui il titolare deve notificare al ‘Garante per la privacy’ la violazione di dati personali; provvedere alla designazione del ‘Responsabile della protezione dei dati’, che è una delle novità introdotte dal ‘Regolamento’, una figura indipendente, autorevole e con competenze manageriali, che offre consulenza e supporto al titolare e funge da punto di contatto con il ‘Garante’. Nella pubblicazione, poi, il ‘Garante’ ricorda che con il ‘Regolamento’ la privacy da obbligo avvertito solo in maniera formale diventa parte integrante delle attività di un’organizzazione, che è tenuta al rispetto del principio di responsabilizzazione, in base al quale il titolare deve adottare comportamenti e attività dimostrabili finalizzati al rispetto della normativa. Ma il ‘Regolamento’ ha introdotto anche nuovi diritti riconosciuti alle persone, come quello di poter trasferire i propri dati da un titolare del trattamento a un altro, compresi i ‘social network’, o come il diritto all’oblio, cioè il diritto di non veder riproposte informazioni personali quando non sono più necessarie rispetto alle finalità per le quali sono state raccolte. (Comunicato dell’1 giugno 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)