Ipotesi di nuovo regolamento comunitario per le statistiche su popolazione e abitazioni: il Garante europeo chiede maggiore attenzione per la privacy

Fornite, nello specifico, alcune raccomandazioni per evitare un’eccessiva interferenza con il diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali dei cittadini

Ipotesi di nuovo regolamento comunitario per le statistiche su popolazione e abitazioni: il Garante europeo chiede maggiore attenzione per la privacy

Riflettori puntati sul diritto dei cittadini alla protezione dei loro dati. Questa la sintesi del parere espresso dal Garante europeo per la protezione dei dati in merito alla proposta della Commissione Europea centrata su un nuovo regolamento relativo alle statistiche sulla popolazione e sulle abitazioni. Il ‘Garante’ europeo ha chiesto ai legislatori dei diversi Stati membri dell’Unione Europea di anticipare i potenziali rischi per la privacy e prevedere tutele adeguate in materia protezione dati. La proposta modifica il regolamento relativo alle statistiche in materia di migrazione e abroga due regolamenti: quello relativo ai censimenti della popolazione e delle abitazioni, che stabilisce norme comuni per la fornitura decennale di dati esaurienti sulla popolazione e sulle abitazioni, e quello relativo alle statistiche demografiche europee. Il nuovo quadro normativo riunirà tutti i dati demografici, migratori e censuari, attualmente raccolti dagli Stati separatamente, con diverse periodicità e diverse basi giuridiche, in modo da garantire che le statistiche sulla popolazione rimangano pertinenti, coerenti e comparabili di fronte ai cambiamenti sociali ed economici della società.  Il Garante europeo ha fornito una serie di raccomandazioni per evitare un’eccessiva interferenza con il diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali. Su questo punto il Garante europeo ha ribadito che i dati personali devono essere raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime e, nel caso del trattamento per scopi statistici, devono in linea di principio essere resi anonimi (o in alternativa pseudonimi), a condizione che lo scopo statistico sia soddisfatto. Tra le preoccupazioni espresse dal Garante ci sono, poi, il riferimento alla raccolta di informazioni che potrebbero essere ottenute da qualsiasi fonte, comprese le tracce digitali, come l’internet delle cose e la fornitura di servizi digitali, nelle quali potrebbero ricadere anche categorie speciali di dati personali e altri dati sensibili. Troppo elevato, secondo il Garante europeo è il rischio di trarre conclusioni intime sulla vita dei soggetti sulla base di una raccolta di dati personali che non appare proporzionata alle finalità perseguite. (Parere del 16 marzo 2023 del Garante europeo per la protezione dei dati personali)

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