Intelligenza artificiale applicata ai dati personali: necessario un modello etico
Strada indicata dal Garante italiano in occasione del summit tra le Autorità dei Paesi membri del G7
Dal G7 dei Garanti per la protezione dei dati personali è arrivata la proposta di un modello etico per l’intelligenza artificiale. Le Autorità dei Paesi membri del G7 si sono incontrate pochi giorni fa, sotto la presidenza del Commissario federale tedesco per la protezione dei dati e la libertà di informazione. L’incontro ha avuto come scopo anche quello di condividere le conoscenze sulle prospettive di spazi di dati internazionali, che rappresentano un approccio emergente alla condivisione di dati affidabile e volontaria all’interno e tra organizzazioni e settori, sia a livello nazionale che internazionale, per sostenere l’innovazione nel mondo accademico, nell’industria e nel settore pubblico. I temi discussi nel vertice hanno riguardato, in particolare, gli strumenti per il trasferimento internazionale dei dati, incluse la certificazione, le tecnologie di miglioramento della privacy, gli standard di anonimizzazione, il rafforzamento dei principi di minimizzazione dei dati per affrontare le sfide della sorveglianza commerciale. Allo stesso tempo, si è approfondito il ruolo delle Autorità di protezione dati nella definizione e nella promozione di un modello etico e culturale per la governance dell’intelligenza artificiale. E proprio in questa ottica il Garante italiano ha proposto che le autorità per la protezione dei dati e la privacy del G7, in quanto gruppo di autorità dei 7 sistemi socio-economici più importanti al mondo, indicassero un modello etico e culturale distintivo per la governance dell’intelligenza artificiale, e ha chiesto che nel documento finale venisse inserito il rifiuto di un uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale applicata ai dati personali che porti a forme di sorveglianza massiva con l’evidente scopo di controllare e manipolare i comportamenti degli individui a partire dai dati personali, raccolti, analizzati e incrociati in grandi quantità, varietà e velocità. Il documento finale a chiusura dell’incontro propone anche la costruzione di un’alternativa virtuosa all’uso dell’intelligenza artificiale da parte delle autorità pubbliche che tenga conto dei valori e dei principi dello Stato di diritto e del governo democratico. (Comunicato del 9 settembre 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)