Condanna datata per una violenza sessuale: legittimo comunque il licenziamento

Il comportamento per il quale il lavoratore è incorso in una condanna in sede penale, per quanto risalente nel tempo, riveste un carattere di gravità che non può essere suscettibile di attenuazione solo per effetto del tempo trascorso

Condanna datata per una violenza sessuale: legittimo comunque il licenziamento

Condannato per una violenza sessuale, risalente a quindici anni prima, perpetrata in discoteca su una minorenne: possibile a distanza di anni il licenziamento del lavoratore. Riprende vigore la dura posizione assunta dalla società datrice di lavoro. Irrilevante, chiariscono i giudici, il fatto che siano trascorsi parecchi anni dall’episodio che è stato oggetto di un procedimento penale. Per i giudici la lettura della vicenda è chiara: il comportamento per il quale il lavoratore è incorso in una condanna in sede penale, per quanto risalente nel tempo, riveste un carattere di gravità che non può essere suscettibile di attenuazione solo per effetto del tempo trascorso, dato del tutto neutro. Né tale condotta può esser considerata meno grave, secondo il diffuso comune sentire, sol perché si è svolta in un luogo deputato al divertimento: una violenza sessuale ai danni di una minorenne, in qualsiasi contesto sia commessa, è, secondo uno standard socialmente condiviso, una condotta che, per quanto di per sé estranea al rapporto di lavoro, è idonea a ledere il vincolo fiduciario con l’azienda, e ciò a prescindere dal contesto in cui la violenza è stata commessa e dal tempo trascorso dal fatto, a maggior ragione ove l’attività lavorativa svolta ponga il lavoratore a diretto contatto col pubblico. (Ordinanza 14114 del 23 maggio 2023 della Cassazione)

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