ChatGPT, possibile ritorno online

La società che gestisce la piattaforma ha fatto pervenire precise rassicurazioni al Garante per la privacy

ChatGPT, possibile ritorno online

Il Garante per la privacy fa rientrare, metaforicamente, in Italia ChatGPT. La società statunitene OpenAI può difatti riaprire la piattaforma per gli utenti italiani, dopo avere garantito più trasparenza e più diritti agli utenti. Nello specifico, la società statunitense, che gestisce ChatGPT - piattaforma web che utilizza una intelligenza artificiale capace, almeno sulla carta, di dialogare con un essere umano -, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota in cui ha spiegato di aver messo a disposizione degli utenti una serie di informazioni aggiuntive e di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti. In particolare, la società statunitense ha predisposto e pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi di ChatGPT e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento; ha ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio, rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio; ha riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile; ha introdotto una schermata di benvenuto alla riattivazione di ChatGPT in Italia, con i rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per il training degli algoritmi; ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori; ha chiarito, nell’informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse; ha implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi; ha inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori; ha inserito nella maschera di registrazione al servizio la richiesta della data di nascita prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e prevedendo nell’ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio. (Comunicato del 28 aprile 2023 del Garante per la protezione dei dati personali)  

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