Banca dati per test e correzione di errori: sì alla conservazione di dati raccolti in precedenza

Fondamentale però che la conservazione sia limitata all’arco di tempo necessario alla realizzazione di tali test e alla correzione di tali errori

Banca dati per test e correzione di errori: sì alla conservazione di dati raccolti in precedenza

Alla luce del regolamento europeo relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati, si può sancire che il principio della limitazione della finalità, previsto da tale disposizione, non osta alla registrazione e alla conservazione da parte del titolare del trattamento, in una banca dati creata al fine di effettuare test e di correggere errori, di dati personali precedentemente raccolti e conservati in un’altra banca dati, qualora un siffatto ulteriore trattamento sia compatibile con le specifiche finalità per le quali i dati personali sono stati inizialmente raccolti. Ragionando sempre nella stessa ottica, poi, il principio della limitazione della conservazione, previsto sempre a livello comunitario, osta alla conservazione da parte del titolare del trattamento, in una banca dati creata al fine di effettuare test e di correggere errori, di dati personali precedentemente raccolti per altre finalità, per un arco di tempo superiore a quello necessario alla realizzazione di tali test e alla correzione di tali errori. Questi i paletti fissati dai giudici esaminando la controversia tra uno dei principali fornitori di servizi internet e di telediffusione in Ungheria e l’Autorità nazionale per la protezione dei dati e della libertà d’informazione. (Sentenza del 20 ottobre 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)

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