Accesso ai contenuti di testate giornalistiche online: il Garante chiede chiarimenti

Riflettori puntati sulle procedure imposte agli utenti

Accesso ai contenuti di testate giornalistiche online: il Garante chiede chiarimenti

I riflettori del Garante per la protezione dei dati personali continuano ad essere puntati su alcune testate giornalistiche online e sulle procedure – cookie wall e paywall – imposte per l’accesso ai contenuti. Prosegue, difatti, l’istruttoria avviata per valutare la liceità delle recenti iniziative di alcune testate giornalistiche online che subordinano l’accesso ai loro contenuti al consenso a trattamenti di profilazione (attraverso cookie o altri strumenti di tracciamento) o, in alternativa, al pagamento di una somma di denaro. Nell’ambito dell’istruttoria il Garante ha rivolto ai maggiori gruppi editoriali nazionali specifiche richieste di informazioni in grado di chiarire, in particolare, le modalità di funzionamento del meccanismo in questione e le diverse tipologie di scelte a disposizione dell’utente, ma ha chiesto anche di fornire tutti gli elementi utili a dimostrare che la normativa in materia di protezione dei dati personali sia stata rispettata, innanzitutto riguardo alla correttezza e alla trasparenza dei trattamenti e al fondamentale requisito della libertà del consenso. Sotto la lente del Garante, comunque, sono finite anche le valutazioni di impatto eventualmente effettuate dai gruppi editoriali, come pure le analisi e i criteri adottati per la determinazione del prezzo dell’abbonamento alternativo al servizio disponibile mediante prestazione del consenso. In sostanza, il cookie wall è un meccanismo che consente all’utente di accedere a un sito web in un solo modo, cioè prestando il consenso a tutti i cookie. Come alternativa può essere proposto il paywall, cioè un meccanismo con cui viene data la possibilità all’utente di effettuare un pagamento o di sottoscrivere un abbonamento, invece di prestare il proprio consenso ai cookie, per poter accedere ai contenuti del sito. (Comunicato del 12 novembre 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)

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